III
A scuola di botanica

La creazione di immagini è parte integrante del pensiero scientifico e della sua trasmissione. Nel processo di visualizzazione, mettere la matita sulla carta è un atto costruttivo essenziale che ottimizza il nostro pensiero, costringendoci a contestualizzare spazialmente la comprensione. È per questo che, secoli dopo gli erbari figurati, il disegno è tornato alle sue origini di supporto didattico fondamentale: lo testimoniano i modellini smontabili in cartapesta, quelli di cera o gesso, le tavole parietali dipinte a mano e le xiloteche.

Sono mutati orizzonti e obiettivi, divenuti omnicomprensivi: la botanica diventa strumento diffuso di sapere per ogni scuola e spazia tra discipline agronomiche, forestali, naturalistiche. Il disegno diventa grafica e necessita di rigore affinché i segni siano ricorrenti e associati per convenzione a una informazione accessibile a tutti, senza fraintendimenti dovuti a differenti livelli di conoscenza.

La mostra ospita un'intera sala dedicata al tema, con materiale originale proveniente dalle collezioni dell'Orto Botanico di Parma, come i funghi in cera dono di Maria Luigia d'Austria, le tavole parietali in acquarello originale usate nelle lezioni di botanica di inizio Novecento e le xiloteche provenienti dall'Università di Padova.